L’addolcitore domestico è uno strumento che viene utilizzato per rendere l’acqua del rubinetto meno calcarea. Può sembrare strano ma l’acqua che sgorga dai rubinetti di casa non è completamente pura. Se analizzata con il microscopio è possibile individuare alcuni elementi, come ad esempio il calcio o residui presenti nelle tubature domestiche, che di fatto la rendono impura. È per questo che molte persone, con il passare del tempo, decidono di installare un addolcitore per l’acqua. Tuttavia, è bene precisare che l’addolcitore viene utilizzato in ambito industriale, ma potrebbe essere utile anche in casa, specialmente nel caso in cui l’acqua che scorre nelle tubature sia particolarmente dura.
Perché serve l’addolcitore?
Ci si rende conto di aver bisogno di un addolcitore controllando, ad esempio, i piatti dopo averli lavati. Spesso rimangono sulle stoviglie tracce di calcare: questo è un primo segnale di acqua particolarmente dura. Oppure, dopo aver tirato fuori il bucato dalla lavatrice: se si percepisce una sensazione di ruvidezza al tatto, anche questo è un segnale dell’eccessiva durezza dell’acqua. Anche dopo una doccia, si potrebbero percepire i capelli sfibrati e la pelle poco morbida, per colpa dell’acqua calcarea. Dopo aver accertato la presenza di calcare nella propria acqua, è possibile valutare l’installazione di un addolcitore domestico. Questo perché, a lungo andare, il calcare danneggia le tubature, affatica gli elettrodomestici ed influisce in maniera negativa sui consumi, aumentando le bollette anche in maniera significativa. Avere un’acqua più dolce, inoltre, permette di pulire meglio le stoviglie ed il bucato, evitando incrostazioni, riducendo l’utilizzo di detergenti corpo, con un minore impatto sull’ambiente.
Scegliere l’addolcitore adatto
Oggigiorno non è semplice individuare quale tipo di addolcitore acquistare, anche perché ci sono diversi tipi di modelli tra cui scegliere. In ogni caso, se si ha intenzione di acquistare questo prodotto, è sempre consigliabile optare per modelli di alta qualità come ad esempio l’addolcitore Culligan. Per quanto concerne, invece, i diversi fattori da prendere in considerazione prima di fare l’acquisto, è bene prestare particolare attenzione alla quantità di calcare presente nell’acqua. L’acqua da addolcire, infatti, è quella mediamente dura (con una durezza compresa tra 15° e 30° F) oppure quella dura, cioè con una durezza superiore ai 30° F. Per conoscere questi valori, è necessario ricercare le informazioni sul sito web del gestore idrico oppure tramite i canali istituzionali delle regioni e degli enti locali. Bisogna, poi, considerare quanta acqua viene consumata quotidianamente, al fine di stabilire se è necessario optare per un addolcitore più o meno grande. È ovvio che se si ha una famiglia numerosa è necessario optare per un modello di addolcitore più capiente rispetto a quello che si potrebbe utilizzare per due persone. È bene sapere che, secondo i calcoli medi, una persona tende a consumare almeno 150 litri d’acqua in una settimana.
Per il fabbisogno di una famiglia, in genere, è possibile optare per un addolcitore compatto, che racchiude sia il contenitore delle resine che quello del sale in un unico corpo. In genere, si tratta di un prodotto che è possibile posizionare in ogni angolo della casa, grazie anche al design moderno e alle dimensioni ridotte. Se si abita in una palazzina con più appartamenti, invece, è possibile optare per un modello di addolcitore di grandi dimensioni, in grado di produrre un’ingente quantità di acqua addolcita e soddisfare le esigenze di tutte le famiglie. Questi modelli, in genere, permettono anche di risparmiare acqua ed elettricità rispetto agli addolcitori tradizionali, in quanto sono dotati di tecnologia performante capace di ottimizzare i consumi. Questo significa, in parole povere, non solo avere a disposizione acqua pura tutti i giorni ma anche risparmiare in bolletta.