Cosa sono le tecniche di manipolazione vertebrale

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La manipolazione è una mobilizzazione passiva forzata che modifica gli elementi di un’articolazione o di un gruppo di articolazioni fino al limite del loro gioco anatomico possibile in natura. Le manipolazioni consistono nell’eseguire movimenti di rogazione, lateroflessione, flessione, estensione o combinati.

Esistono diverse tecniche manipolative, tra cui la manipolazione ortopedica, osteopatica, chiropratica e di medicina manuale. Quest’ultima comprende la manipolazione vertebrale, svolta per favorire la guarigione e l’autoregolazione del corpo.

La manipolazione vertebrale è una tecnica ortopedica precisa che si basa su un rapporto di benefici-rischi e le eventuali controindicazioni devono essere definite in una valutazione preventiva effettuata sul paziente. L’analisi e la valutazione preventiva si svolgono per capire il tipo di manovre da eseguire o meno sul corpo del paziente.

La diagnosi è a tutti gli effetti uno strumento che controlla i risultati e adatta la terapia in base agli sviluppi del paziente, costantemente monitorati prima e dopo la terapia. Un buon fisioterapista o medico esperto, che ha eseguito un corso di manipolazioni vertebrali, effettua tutte le fasi di valutazione necessarie sia prima che durante la terapia, ponendo il paziente in totale sicurezza.

Come si effettuano le manipolazioni?

La manipolazione è un movimento passivo che supera il limite fisiologico della mobilità articolare e si esegue in tre tempi definiti:

In primo luogo si effettua la messa in posizione del paziente e dell’operatore stesso, in secondo luogo si effettua la messa in tensione e infine si effettua la manipolazione.

La messa in tensione consiste nell’ immobilizzare la sezione del corpo da trattare fino a quando l’operatore incontra una resistenza.
La manipolazione si esegue nella direzione scelta e viene effettuata attraverso un movimento rapido e molto limitato, generalmente il paziente sente il rumore delle ossa.

Esistono tre tipologie di manipolazioni:

  • Manipolazioni dirette: eseguite attraverso la pressione diretta fatta sulle ossee vertebrali;
  • Manipolazioni indirette: eseguite con l’ausilio di una leva naturale;
  • Manipolazioni semi-indirette: eseguite utilizzando il braccio di leva e un punto di appoggio.

 

Tipologie di diagnosi

Come anticipato nel precedente paragrafo, la diagnosi è uno strumento importante per l’operatore che effettua una terapia di manipolazione manuale, è un momento indispensabile che si basa su alcuni elementi semiologici.

Esistono tre tipologie di diagnosi da effettuare prima di iniziare il trattamento, durante le diverse sedute e per valutare gli effetti delle sedute:

  1. Diagnosi generale: detta anche diagnosi preventiva, si effettua per escludere lesioni tumorali, infiammatorie, effettive e traumatiche. Per effettuare questi esami, generalmente, l’operatore richiede esami radiologici come TAC, RMN o ecografie come DOPPLER, EMG, PES e così via.
  2. Diagnosi locale: si esegue come indicazione clinica alla manipolazione da effettuare e aiuta l’operatore a scegliere il tipo di terapia da eseguire sul paziente. Questa diagnosi si basa anche su altri elementi come età, stato generale del paziente, rigidità ecc.
  3. Diagnosi di indicazione tecnica: si esegue per capire come svolgere al meglio le tecniche manipolative e coordinare le manovre. Generalmente questa diagnosi è legata ad un test pre-manipolativo effettuato sul paziente.